Camion a Milano: tra tre mesi si circola solo di notte. E monta la protesta della categoria
L’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale anticipa una direttiva Ue che obbliga il montaggio sui camion di kit per la visione dell’angolo cieco. Il provvedimento riguarda il perimetro dell’area B e obbliga alla circolazione solo notturna i veicoli pesanti, salvo, appunto la presenza del kit che amplia la visione ed elimina l’angolo cieco.
Presentato dal consigliere Marco Mazzei l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dopo la serie di incidenti che hanno fatto perdere la vita a ciclisti e pedoni.
L’orario in cui la circolazione dei camion sarebbe consentita dovrebbe andare dalle 22 alle 6 del mattino.
Milano amplia direttiva Ue
Più stringente della normativa europea, però, la decisione dell’Amministrazione di Milano. Mentre la Ue obbliga al montaggio del kit solo i mezzi di nuova immatricolazione dal luglio del prossimo anno, per Milano l’alternativa possibile è solo la notte. A meno che non si installi il kit.
Mentre il Sindaco Giuseppe Sala vuole accelerare l’entrata in vigore del provvedimento per evitare nuove morti sulle strade milanesi, ultimamente funestate da troppe vittime proprio causate da incidenti con mezzi pesanti, da più parti si preme per dare più tempo ai camionisti per adeguarsi.
I tempi
Al momento la deadline sarebbe di tre mesi. Un tempo sufficiente per montare i kit dicono gli ambientalisti. Un provvedimento discriminatorio, sostengono le associazioni di categoria. Tra queste l’Anita.
A luglio del 2024 entrerà in vigore in tutto il territorio dell’Unione europea il divieto di immatricolare nuovi veicoli industriali privi di sensori dell’angolo cieco – spiega Anita – ma il Comune di Milano intende estendere il divieto di circolazione diurna a tutti gli automezzi, compresi quelli immatricolati prima di questa data. Anita ritiene tale divieto fortemente discriminatorio nei confronti delle imprese che, avendo un parco circolante con mezzi sprovvisti di tale sistema di controllo, non potranno circolare all’interno del capoluogo lombardo, rischiando di creare un’inaccettabile limitazione alla circolazione delle merci all’interno di una città che rappresenta il centro del polo industriale e commerciale del Paese.