Pacchetto Mobilità e modifiche al Regolamento Ue 165 del 2014
L’Europa punta a fornire risposte normative ai cambiamenti in atto sia nel mercato che negli stessi veicoli, divenuti col tempo vere e proprie piattaforme di dati, che, infine, al trattamento di questi ultimi. La gestione dei dati e delle informazioni, infatti, va resa fruibile facilmente e in modo veloce sia per consentire l’efficientamento e l’ammodernamento […]
L’Europa punta a fornire risposte normative ai cambiamenti in atto sia nel mercato che negli stessi veicoli, divenuti col tempo vere e proprie piattaforme di dati, che, infine, al trattamento di questi ultimi. La gestione dei dati e delle informazioni, infatti, va resa fruibile facilmente e in modo veloce sia per consentire l’efficientamento e l’ammodernamento del parco veicoli che per gli stessi autisti delle imprese di settore.
Un lungo percorso di cambiamento iniziato 5 anni fa con l’adozione, nel 2019, del cosiddetto tachigrafo intelligente, cioè del tachigrafo digitale di seconda generazione. Un cambiamento che, con l’adozione del “Pacchetto Mobilità I”, tenta di dare risposta alle nuove esigenze dei trasporti in generale e dell’autotrasporto in particolare.
Gli Obiettivi del Pacchetto Mobilità I
Dall’approvazione del Pacchetto Mobilità I, avvenuta nel 2020, il legislatore europeo ha perseguito, attraverso i regolamenti la cui attuazione è scaglionata nel tempo (Regolamenti (UE) n. 2020/1054, 2020/1055,2020/1056, e Direttiva (UE) n. 2020/1057) tre obiettivi fondamentali:
- a) migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti, modificando la normativa sui tempi di guida e sui periodi di riposo contenuta nel Regolamento (CE) n. 561/2006,
- b) migliorare le condizioni di concorrenza nel mercato dell’autotrasporto,
- c) applicare regole più chiare per i conducenti in condizioni di distacco, una realtà operativa fondamentale nel mondo dell’autotrasporto, specie nell’ambito del trasporto internazionale di cose.
L’obbligo del tachigrafo intelligente di seconda generazione
Lo sviluppo tecnologico è uno degli assi di rinnovamento fondamentali cui punta il Pacchetto Mobilità.
Guardando ad un futuro in cui la guida autonoma divenga la regola, la spinta verso digitalizzazione e connettività è decisa. Il Regolamento (UE)n. 2021/1228 prevedeva l’adeguamento del tachigrafo digitale di bordo con il sistema intelligente di seconda generazione – versione 2- entro il 21 agosto 2023. Una data slittata più volte a causa della poca disponibilità di materiali all’interno della Unione europea.
Il legislatore italiano ha stabilito una data ultima perché i veicoli nuovi, immatricolati a partire dal 21 agosto 2023 e sino al 31 dicembre dello stesso anno, con installato il tachigrafo intelligente in versione 1, possano circolare è quella del 18 agosto 2025.
Non tutti i paesi europei hanno adottato lo stesso criterio del retrofit.
Un anno ancora, dunque, per adeguarsi. Ma dal prossimo agosto il tachigrafo intelligente di seconda generazione sarà un obbligo.
È infatti previsto l’obbligo di retrofit nell’arco del biennio 2024-2025 del tachigrafo installato a bordo dei veicoli che effettuano servizi di trasporto internazionale. In tale ambito, il retrofit interesserà, pertanto, tutti i veicoli dotati di tachigrafo analogico e digitale di prima generazione (entro il 31 dicembre 2024) e intelligente di prima generazione (entro il 18 agosto 2025) che necessariamente dovranno installare un tachigrafo intelligente di seconda versione. Ultima novità significativa è l’introduzione a partire dal 1° luglio 2026 della nuova versione di tachigrafo intelligente su tutti i veicoli leggeri con PTT compresa tra 2.5 e 3.5 tonnellate che effettuano anche essi servizi di trasporto internazionale.
Il ruolo della tecnologia e la Smart Enforcement
La spinta verso la tecnologia del Pacchetto Mobilità coinvolge in maniera molto ampia le attività di controllo che vanno verso una progressiva e forte digitalizzazione. Si parla infatti di Smart Enforcement cioè della possibilità di sfruttare molteplici fonti di dati connesse tra loro iniziando proprio dai dati trasmessi dal tachigrafo, già oggi dotato dell’interfaccia DSRC (Dedicated Short-Range Commmunication) che permette di preselezionare i veicoli da sottoporre a controllo quando essi sono in movimento.
Ma il tachigrafo intelligente di seconda generazione farà molto di più ampliando la platea dei veicoli sottoposti a controllo a fronte, però, di una selezione a monte. A rischiare saranno infatti coloro che non rispettano le regole. Con l’attuale versione 2 del tachigrafo intelligente i dati che sono sottoposti a controllo preliminare sono passati dai precedenti 19 parametri agli attuali 25. Ben cinque dei nuovi sei parametri riguardano la verifica preselettiva del superamento dei tempi di guida. A ben guardare, dunque, la nuova tecnologia consente già oggi di ottenere maggiori benefici sia per le autorità preposte ai controlli che avranno segnalazioni precise su eventuali violazioni delle regole, sia per le imprese di autotrasporto che potranno verificare preventivamente irregolarità e prevenire problemi.
Il Pacchetto Mobilità I, dunque, ha posto le basi per uno sviluppo tecnologico di piattaforma, di digitalizzazione e di connessione che non solo contribuiranno alla Smart Enforcement delle autorità di controllo, bensì anche alla competitività delle imprese di settore.