Traforo del Frejus: la seconda canna aprirà al traffico il 28 luglio
L’annuncio ufficiale dell’apertura della seconda canna del Frejus al traffico a partire da lunedì 28 luglio è arrivato qualche giorno fa dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Si tratta di una riorganizzazione che garantirà il traffico separato tra le due direzioni di marcia, eliminando gli incroci tra i veicoli ma mantenendo al tempo stesso […]

L’annuncio ufficiale dell’apertura della seconda canna del Frejus al traffico a partire da lunedì 28 luglio è arrivato qualche giorno fa dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Si tratta di una riorganizzazione che garantirà il traffico separato tra le due direzioni di marcia, eliminando gli incroci tra i veicoli ma mantenendo al tempo stesso gli standard di sicurezza e la fluidità del traffico tra Italia e Francia.
Il Frejus assumerà un ruolo centrale per il transito dei mezzi pesanti
L’apertura della seconda canna del Frejus assume un rilievo maggiore in vista della chiusura del Traforo del Monte Bianco, prevista dal 1° settembre 2025 per ben 15 settimane. Durante questo periodo, il Frejus assumerà un ruolo centrale nel transito alpino dei mezzi pesanti, rendendo la sua maggiore capacità e sicurezza un elemento strategico fondamentale.
La seconda canna si estende per circa 12,8 Km, dista circa cinquanta metri dalla galleria preesistente e sarà dedicata al flusso di veicoli verso la Francia, mentre la galleria già operativa sarà destinata al traffico verso l’Italia.
Alti standard di sicurezza
Le regole di transito all’interno del traforo rimarranno invariate per garantire la sicurezza: la circolazione sarà infatti regolata da limiti di velocità tra 50 e 70 km/h, mentre la distanza minima di sicurezza obbligatoria sarà di almeno 150 metri. Inoltre, sono stati installati sensori di temperatura, rilevatori di fumi e incendi, portali termografici, oltre a una fitta rete di idranti posizionati ogni 130 metri e nove passaggi carrabili di emergenza.
Un progetto atteso da tempo
Il progetto, un investimento complessivo di 700 milioni di euro, è stato finanziato dalle concessionarie Sitaf, per la parte italiana, e Sftrf, per quella francese. I lavori di scavo, iniziati tra il 2010 e il 2011, hanno subito diversi ritardi rispetto alla previsione iniziale del 2021, a causa della pandemia, dell’aumento dei costi dei materiali e della necessità di ulteriori collaudi per la sicurezza.
La preoccupazione per l’aumento dei pedaggi
Le associazioni di categoria, come Conftrasporto-Confcommercio, hanno accolto con favore l’apertura, ma hanno anche espresso preoccupazioni riguardo ai pedaggi, aumentati nonostante la seconda canna fosse ancora inutilizzabile.
Enzo Pompilio D’Alicandro, Presidente FAI Torino e Vicepresidente dell’Interporto di Orbassano, dichiara a riguardo: “Un’opera attesa da tempo, che oggi accogliamo con favore ma che l’autotrasporto ha già iniziato a pagare da anni. I pedaggi sono aumentati nonostante la seconda canna fosse ancora inutilizzabile. Per troppo tempo abbiamo contribuito ai costi di un servizio di fatto inesistente.”
Paolo Uggè, Presidente di FAI-Conftrasporto, sottolinea come l’apertura della seconda canna del Frejus debba rappresentare solo un primo passo verso una strategia più ampia: “Ora ci aspettiamo che si prosegua con determinazione per assicurare l’accessibilità completa dell’arco alpino, superando i vincoli e le limitazioni unilaterali che da anni penalizzano il sistema logistico italiano.”
La riattivazione dell’Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA)
La Federazione inoltre torna a sollecitare la riattivazione dell’Autostrada Ferroviaria Alpina (AFA), interrotta da oltre due anni dalla frana di La Praz, come complemento necessario per alleggerire il traffico stradale dei mezzi pesanti e rendere più sostenibile il trasporto merci attraverso le Alpi: “Riaprire la AFA – conclude Uggè – significa alleggerire il traffico stradale, rafforzare l’intermodalità e ridurre l’impatto ambientale, contribuendo a una logistica più moderna, efficiente e sostenibile.”
L’apertura della seconda canna del traforo, rafforza i collegamenti transalpini, rappresentando un passo cruciale per la connettività e la sicurezza dei trasporti tra Italia e Francia. Si tratta di un’infrastruttura fondamentale per l’economia italiana ed europea.
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