Interporti: approvata la nuova legge quadro, ecco cosa cambia
Dopo un lungo iter parlamentare durato quasi tre anni, è approvata la nuova legge quadro sugli interporti, che arriva trentacinque anni dopo la Legge 240/90. La riforma della legge quadro sugli interporti, composta da otto articoli, rappresenta un passaggio decisivo per aggiornare la disciplina del settore logistico e intermodale, adeguato alle mutate esigenze del settore. […]

Dopo un lungo iter parlamentare durato quasi tre anni, è approvata la nuova legge quadro sugli interporti, che arriva trentacinque anni dopo la Legge 240/90.
La riforma della legge quadro sugli interporti, composta da otto articoli, rappresenta un passaggio decisivo per aggiornare la disciplina del settore logistico e intermodale, adeguato alle mutate esigenze del settore.
Nuova legge quadro sugli interporti
La nuova legge sugli interporti punta a rafforzare l’intermodalità terrestre, migliorare l’efficienza dei flussi logistici e promuovere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Tra i principali obiettivi figurano anche il completamento delle infrastrutture della rete TEN-T (reti transeuropee).
Vengono riconosciuti come infrastrutture strategiche di interesse nazionale. È inoltre istituito un Comitato nazionale per l’intermodalità, con funzioni di supporto tecnico e consultivo.
Il ruolo del MIT nella pianificazione
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sarà l’ente responsabile della ricognizione degli interporti esistenti e dell’approvazione del Piano generale per l’intermodalità.
Il Piano, redatto sentiti il Comitato nazionale e la Conferenza Unificata, sarà adottato tramite decreti ministeriali da emanare entro un anno dall’entrata in vigore della legge
I gestori potranno operare in regime privatistico, con la possibilità di acquisire la proprietà delle aree. Il numero massimo riconosciuti sarà 30, con priorità ai progetti di maggiore rilevanza strategica e logistica.
Risorse e nuovi investimenti per gli interporti
La nuova legge sugli interporti autorizza una spesa di 5 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, destinata a finanziare le attività di pianificazione e gli interventi infrastrutturali.
Il MIT potrà inoltre individuarne di nuovi o promuovere il potenziamento di quelli esistenti, previo parere del Comitato nazionale e del Ministero dell’Ambiente.
Unione Interporti Riuniti
Grande soddisfazione è stata espressa da Matteo Gasparato, presidente di Unione Interporti Riuniti (UIR), che ha definito la nuova legge sugli interporti “un grande risultato”.
Gasparato ha sottolineato che la norma recepisce la visione promossa dalla UIR, volta a dare al sistema interportuale italiano un assetto normativo moderno, coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e intermodalità.
Secondo Gasparato, la nuova legge rappresenta “una buona base di partenza” per ulteriori miglioramenti futuri e per tradurre i principi approvati in misure concrete a sostegno dello sviluppo, della sostenibilità e dell’equilibrio territoriale del sistema interportuale nazionale.
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